Il giorno 3 febbraio, presso
l'Istituto Stensen di Firenze, la ReTe
dei Comitati per la difesa del territorio ha organizzato l'Assemblea dei
Comitati dove è stata presentata e discussa la Piattaforma sui problemi
dell'ambiente, delle infrastrutture, del paesaggio in Toscana.
All'interno del documento è
stata inserita una sintesi di Alterpiano, il progetto elaborato dai
Comitati ATO Toscana Centro con l'intento di presentare critiche e
proposte alternative al Piano Interprovinciale dei rifiuti recentemente
approvato dalle Province di Firenze, Prato e Pistoia.
Ha relazionato sulle
carattteristiche salienti di Alterpiano Claudio Tamburini, del
Coordinamento dei Comitati della Piana, sottolineando come siano ormai più di
tre milioni i cittadini italiani che portano avanti il sistema di raccolta dei
rifiuti con il metodo del porta a porta, e che più di cento sono i Comuni in
Italia che hanno aderito alla Strategia Rifiuti Zero, con risultati che
superano il 70% di raccolta differenziata. Tamburini ha sottolineato come, da
parte dei comitati si stiano portando avanti proposte che chiedono il rispetto
delle leggi vigenti, mentre, paradossalmente, a livello istituzionale i
Piani Provinciali ignorano la normativa europea (Decreto 2008/98) che
stabilisce che all'incenerimento si ricorra solo dopo aver attivato tutte le
pratiche di riduzione, riciclo e riutilizzo dei materiali;
La stessa Regione Toscana,
peraltro, non ha attivato iniziative efficaci di sua competenza per
raggiungere l'obiettivo di raccolta differenziata al 65% entro il 2012, come la
legge nazionale imponeva alle amministrazioni comunali. Per quanto riguarda il
Parco della Piana, del quale si è parlato più volte durante la giornata,
si è sottolineato come la tutela, la qualificazione e l'incremento delle
aree agricole, come previsto dai pianificatori, non possano in alcun modo
essere compatibili con l'inceneritore di Case Passerini, che sorgerà ai confini
del parco e aggraverà drasticamente la situazione sanitaria e ambientale della
Piana già gravemente compromessa da infrastrutture ad alto impatto come le reti
viarie di grande circolazione, l'autostrada, il polo ferroviario, vari centri
commerciali e, non ultimo, l'aeroporto Vespucci che, secondo i progetti degli
amministratori, dovrà essere 'riordinato', leggi: ampliato.
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