Dr. Bruno Rapallo scrive:
6 Dicembre 2006 alle 17:37
Sono un vecchio chimico industriale, con esperienze trentennali in
Ricerca Operativa e Ingegneria dei Sistemi Impiantistici e
Territoriali, e più recenti competenze acquisite nei settori dello Sviluppo Sostenibile, Energie
Alternative e Ciclo Integrato dei Rifiuti, incluse le correlate
tecnologie.
Oltre al fatto che il WTERT annovera tra i propri finanziatori la Martin
GmbH (uno dei costruttori dell’inceneritore di Brescia) e quindi “hanno
premiato se stessi” in totale conflitto d’interesse, vorrei raccontarvi
una mia “divertente” (o penosa ?) esperienza diretta in una recente
visita all’impianto di Brescia (luglio 2005), organizzata da AMIU (la
Società genovese di gestione del ciclo-rifiuti), alla quale mi aggregai
quasi in incognito (perchè, se avessero saputo in anticipo che ero in
grado di fare osservazioni imbarazzanti, temevo trovassero qualche scusa
per non ammettermi per “mancanza di posti” nel gruppo di visitatori).
Un giovane ingegnere di ASM, incaricato di “imbonirci” sulle meraviglie
dell’inceneritore di Brescia, esordì dichiarando rendimenti
termo-elettrici medi (da co-generazione e tele-riscaldamento) dell’80 %
rispetto al PCIu (Potere Calorifico Inferiore sull’umido) dei rifiuti in
carica.
Avendogli obiettato che da loro dati recenti mi risultavano rendimenti
del 38 - 40 % in media e inoltre che, appena entrato nel sito
dell’impianto, avevo visto una serie di torri di raffreddamento
palesemente usate per chiudere il ciclo termodinamico (disperdendo il
calore nei mesi estivi, primaverili e autunnali nei quali si può usare
poco il tele-riscaldamento, per non sbilanciare troppo il regime
standard delle turbine a vapore), l’ingegnere si mise letteralmente a
“contrattare” e mi sentii rispondere:
“… 38 % mi sembra un pò basso, … vogliamo fare almeno 50 % … ?”
Poco dopo, al “capitolo emissioni”, ci presentò una tabella ove per
diossine/furani I-TEQ tentò frettolosamente di rifilarci una prestazione
in emissione di soli 10 picogrammi/Normal_m3 (quasi fosse una media
annua, ma senza scoprirsi troppo). Avendogli obiettato che mi risultava
che a Brescia tali analisi avvenissero da due a quattro volte l’anno con
campionamenti_fumi di sole otto o sedici ore, statisticamente poco
significativi rispetto alle 7500 - 8000 ore/anno d’esercizio, si mise di
nuovo a “contrattare” e mi rispose: “va bè, … allora facciamo conto di
restare nel limite di Legge, … consideriamo 100 pg/Nm3 …”
La verità è che nessuno sa quanti micro-inquinanti emetta realmente ogni
anno l’inceneritore di Brescia, quanto abbia emesso finora da quando
venne costruito, quanto emetterà in futuro man mano che invecchierà,
quanto costerebbe alla Collettività attrezzarlo con più efficienti
sistemi di depurazione dei fumi tipo DENOX-CATOX come quelli utilizzati
ad es. sull’inceneritore di Bolzano e metterlo sotto controllo costante
in tutto l’anno d’esercizio con innovativi sistemi di campionamento in
continuo delle diossine come dal 2003 si sta facendo a Bolzano
(modificandolo, se necessario, con nuovi e più efficaci sistemi di
depurazione_fumi, qualora misure statisticamente significative da
campionamenti in continuo rivelassero prestazioni ambientali molto
peggiori di quelle dichiarate).
WTERT sembrerebbe quindi aver preso per buoni i dati ufficiali,
derivanti da normative di Legge europee e nazionali carenti e obsolete,
che consentono di gestire questi impianti in base ad analisi occasionali
sui micro-inquinanti del tutto prive di significatività statistica,
senza curarsi di far fare più accurate verifiche e misurazioni in
proprio.
Naturalmente posso confermare le mie affermazioni anche in tribunale, se
necessario, chiamando a testimoniare numerosi altri visitatori presenti
(inclusi alcuni Consiglieri di Circoscrizione della mia Città, i quali
ricordano benissimo le risate che si fecero a seguito di tale
“divertente” episodio).
Avendo poi segnalato al medesimo ingegnere l’esistenza dei sistemi di
campionamento in continuo tedeschi (AMESA) e austriaci (DMS), mi sentii
rispondere che a breve uno di tali sistemi sarebbe stato montato sulla
nuova terza linea d’incenerimento per bio-masse; da informazioni non
ufficiali (non so quanto attendibili) mi risulterebbe che effettivamente
un sistema del genere sia stato installato sulla terza linea e stia
fornendo da tempo dati significativi, ma che stranamente tali dati non
vengano ancora resi pubblici (ma forse potrei sbagliarmi, essendo
rimasto in arretrato di nuove informazioni, e dovremmo tutti cercare
attentamente le ultime notizie più aggiornate in materia).
Cordiali saluti e grazie dell’attenzione.
commento tratto dall'articolo al link: http://www.iorisparmio.eu/articoli/346/il-termovalorizzatore-di-brescia-e-%E2%80%9Cil-migliore-del-mondo%E2%80%9D/
fonte immagine: http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/13_gennaio_24/20130124BRE07_14-2113686882475.shtml
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2- l'altra visita del fisico Alessandro Iacuelli
Vi proponiamo il viaggio che Alessandro Iacuelli ha
compiuto il 15 maggio 2007 nell’Inceneritore di Brescia, modello
premiato fra tutti gli inceneritori europei.
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Alessandro
Iacuelli è giornalista free lance. Fa parte della redazione della
testata on-line Altrenotizie, per la quale ha curato tra l’altro,
inchieste sull’emergenza gas dell’inverno 2005/2006, sul nucleare in
Italia e sui rifiuti tossici e le ecomafie in Italia meridionale.
Di origine napoletana è laureato in Fisica, da anni si sta occupando a
tempo pieno della particolare “emergenza” che vive la Campania da quasi
15 anni, tornando a seguire la “sua” terra, il commissariamento
straordinario dei rifiuti, le attività ecomafiose legate alla presenza
camorristica, e l’aspetto sanitario che sta provocando un aumento dei
casi di cancro nella regione.
fonte:
http://gendusosindaco.wordpress.com/2008/01/26/viaggio-di-alessandro-iacuelli-nellinceneritore-di-brescia/
il link della pagina coi video non è + accessibile.
Il libro: Le vie infinite dei rifiuti http://rifiuti.alessandroiacuelli.net/
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