Riceviamo e pubblichiamo da Roberto Viti.
Nell’attesa dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che dovrebbe, se rilasciata, dare il via ai lavori dell’inceneritore di Case Passerini, abbiamo posto attenzione al precedente passaggio della Provincia cioè al parere favorevole sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che di recente è stata approvata con un documento di 22 pagine che si può trovare su internet. Siamo rimasti sconcertati!! Si dice di continuo quanto sia pericoloso l’impianto, si menzionano le emissioni dannose in atmosfera con le persistenti ricadute al suolo fortemente lesive per la salute umana e per l’ambiente. Ma poi, nel finale, si taglia corto dicendo che tutto ciò (cioè quello che noi Comitati per 10 anni abbiamo denunciato) sarà tenuto sotto controllo con un monitoraggio continuo. Contro questo documento stiamo presentando un ricorso al TAR e per questo stiamo effettuando una raccolta di firme. Chi volesse firmare può telefonare al 3290531174. Ci dicono che saremo protetti quindi da un costante controllo che si promette di fare. Si, proprio come il 10 dicembre 1977 quando un comunicato congiunto dei comuni di Campi Bisenzio e Firenze dichiarava che la presenza di polveri nell’abitato di San Donnino fosse “nettamente inferiore ai valori fissati dalla legge antismog e si ritiene di scartare con sicurezza che ai fumi dell’inceneritore si possa ricondurre gli aumenti di tossicità nell’atmosfera tali da provocare fenomeni mutogeni e cancerogeni”. Che fine ha fatto l’Inceneritore di San Donnino?: chiuso a furor di popolo! Anno 2007, chiude l’inceneritore di Montale per il superamento delle emissioni di diossina e furani. Novembre 2008, chiude quello di Malagrotta per violazione dei parametri in materia di salute. Marzo 2009, chiude quello di Colleferro per traffico illecito dei rifiuti, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, accesso abusivo ai mezzi informatici con modifica dei valori limite delle emissioni in atmosfera. Luglio 2010, siamo da capo, sequestrato quello di Pietrasanta (Falascaia) per sversamento di metalli pesanti. In questa scansione temporale chiudono anche gli inceneritori di Terni, di Taranto e addirittura l’inceneritore di Acerra non entra nemmeno in funzione perché dovrebbe essere immediatamente sequestrato. Dobbiamo aggiungere qualcosa? Di sicuro ce ne siamo dimenticati qualcuno e spesso sono impianti di ultima generazione quelli che, secondo i nostri illuminati amministratori, dovrebbero avere un impatto invasivo ridotto sulla salute. Peccato poi che la magistratura li sequestra forse in base al principio che non si può essere malati poco o buscarsi malattie di gravità ridotta! Perché sono impianti che fanno male a noi ed all’ambiente in barba a tutte le tecnologie che si sono fino ad oggi inventate. Nelle analisi del gennaio 2010 pagate di tasca nostra da noi Coordinamento dei Comitati, (gli organismi pubblici a perpetua vergogna non fanno simili analisi), si rilevò che nel latte materno di due mamme prese a campione che abitavano nei pressi dell’inceneritore di Montale era presente diossina in quantità tale che, se si fosse trattato di latte di mucca si sarebbe distrutto. Ma siccome nessuna legge ha mai preso in esame la possibilità che nel latte materno ci possa essere della diossina poiché non si era mai immaginato che esseri umani avrebbero esposto dei loro simili ad un tale rischio non c’è limite di legge da rispettare mentre esiste per il latte vaccino. Questo è quanto. Ma per chi e per cosa? Quando esistono in aumento nel mondo e da anni già applicate con successo tecnologie a freddo senza combustione alcuna denominate strategia Zero Waste (Rifiuti Zero). Perché non ci si rivolge ad esse? Chi ci guadagna in tutto ciò? Rammentiamoci degli impianti affidati ai privati come Colleferro o come quello del Pollino, dove nell’aprile 2008 la Procura di Lucca aprì un’inchiesta sul software dell’azienda che abbatteva certi valori delle emissioni taroccandoli per riportare questi ultimi a norma di legge e nel bel mezzo c’erano gli enti pubblici che avrebbero dovuto vigilare sul bene costituzionalmente protetto della salute proprio come ora promettono di fare per l’inceneritore di Case Passerini. Per l’impianto di Montale prima del sequestro non c’era nessun allarme diossina. “Le emissioni sono entro i limiti di legge” parole queste dell’assessorato regionale del diritto alla salute di allora. Le stesse parole che furono usate nel 1977 per difendere l’inceneritore di San Donnino dalle nostre battaglie. E queste sarebbero le amministrazioni che dovrebbero tutelarci? Speriamo solo di non dover rileggere il 10 dicembre 2020, in un comunicato congiunto dei comuni di Campi Bisenzio e Firenze……si sottolinea che la presenza di polveri nell’abitato di Campi Bisenzio è “nettamente inferiore ai valori fissati dalla legge antismog”.
Ecco qui perché siamo contro ed il perché del nostro attuale ed ultimo sconcerto con la lettura del loro recente parere favorevole alla VIA.
Ecco qui perché siamo contro ed il perché del nostro attuale ed ultimo sconcerto con la lettura del loro recente parere favorevole alla VIA.
Roberto Viti – Comitato Civico Campigiano “No Inceneritore” ex Lista Civica
FONTE ARTICOLO: http://mentelocaledellapiana.wordpress.com/2014/07/01/inceneritore-una-via-inaccettabile/
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