“Ok, ma spiegateci il progetto”
«L’Italia non ha mai avuto paura né di Rubens né di Winckelmann; Londra non ha avuto paura del Bellotto né la Francia di Leonardo; Giotto, nell’Italia disunita del suo tempo, non si è fatto mai problemi a lavorare per Signori di stati diversi. Oggi, che un terzo dei neo-nominati direttori generali di musei statali viene dall’estero, non si tratta tanto della loro nazionalità, ma del fatto che nessuno ha spiegato quale concreto progetto del Governo indirizzerà tutela e valorizzazione dei musei, dei monumenti, del paesaggio, di tutte le espressioni del territorio che chiamiamo patrimonio culturale».
Lo afferma in una nota il consigliere di Italia Nostra, Mariarita Signorini, a proposito delle recenti nomine dei nuovi direttori di 20 musei statali italiani. «E poi – sostiene ancora Signorini – quali nuove risorse umane, finanziarie e strutturali per i musei daranno senso alle nuove nomine? Ad ora non se ne vedono. Le scuole statali di restauro, i laboratori scientifici, così come gli istituti di ricerca connessi, non hanno notizie del loro prossimo futuro».
Lo afferma in una nota il consigliere di Italia Nostra, Mariarita Signorini, a proposito delle recenti nomine dei nuovi direttori di 20 musei statali italiani. «E poi – sostiene ancora Signorini – quali nuove risorse umane, finanziarie e strutturali per i musei daranno senso alle nuove nomine? Ad ora non se ne vedono. Le scuole statali di restauro, i laboratori scientifici, così come gli istituti di ricerca connessi, non hanno notizie del loro prossimo futuro».
Fonte: Il Tempo, 22/08/2015
«Musei, niente progetti né risorse per i nuovi direttori»
«L’Italia non ha mai avuto paura nè di Rubens nè di Winckelmann; Londra non ha avuto paura del Bellotto nè la Francia di Leonardo da Vinci; Giotto, nell’Italia disunita del suo tempo, non si è fatto mai problemi di lavorare per signori di stati diversi»: oggi, che un terzo dei neo-nominati direttori generali di musei statali viene dall’estero e altri italiani dall’estero tornano nel nostro Paese, Italia nostra «non può che augurare buona fortuna e buon lavoro, dato che nessuno ha spiegato quale concreto progetto del Governo nazionale indirizzerà tutela e valorizzazione dei musei, dei monumenti, del paesaggio, di tutte le espressioni del territorio che chiamiamo patrimonio culturale». E poi, si chiede Italia nostra, «quali nuove risorse umane, finanziarie e strutturali per i musei daranno senso alle nuove nomine? Per ora non se ne vedono. Quali risorse per la tutela, funzione strategica trasversale per musei e territorio? I decreti di semplificazione, voluti dalla Ministro Madia e incomprensibilmente accettati dal Ministro Franceschini assestano un ulteriore grave colpo al sistema italiano della tutela, non semplificano un bel nulla per i cittadini e mettono a rischio tutto il patrimonio culturale tutelato, pubblico e privato». Le scuole statali di restauro, i laboratori scientifici i cui esperti «sono continuamente consultati all’estero, così come gli istituti di ricerca connessi, non hanno notizie del loro prossimo futuro» ma «nessuna strategia è nota, nessun progetto strategico viene proposto dal Governo nè per essi, nè per le Soprintendenze, i poli museali, gli istituti culturali».
C’è anche il problema della “seconda linea” dei responsabili di Musei e Soprintendenze che, dopo i pensionamenti, è divenuta ormai troppo esigua».
C’è anche il problema della “seconda linea” dei responsabili di Musei e Soprintendenze che, dopo i pensionamenti, è divenuta ormai troppo esigua».
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