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martedì 1 dicembre 2015

Inceneritori e alternative, il toscano Ciacci esporta il modello “Rifiuti Zero”

DI Sara Capolungo
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Firenze - L’inceneritore di Case Passerini si farà. Pochi giorni fa è stata rilasciata l’ultima autorizzazione necessaria alla realizzazione dell’impianto di incenerimento dei rifiuti alle porte di Firenze, con soddisfazione del Pd e dell’Area Metropolitana fiorentina.
StampToscana, per l’occasione, ha fatto due chiacchiere con Alessio Ciacci, toscano di Lucca ma oramai uomo di mondo per lavoro, ideatore della strategia “Rifiuti Zero”, già applicata con successo a Capannori. Che conferma che le alternative ci sono, basta solo volerle.
 A soli 35 anni, Alessio Ciacci può vantare un curriculum di tutto rispetto. Assessore all’ambiente al Comune di Capannori dal 2007 al 2013, successivamente è stato Commissario di Messinambiente, e da ottobre di quest’anno Presidente Acsel Spa (l’azienda pubblica di igiene urbana dei 39 comuni della Val di Susa) e da settembre di ASM Rieti spa (l’azienda mista multiservizi del Comune di Rieti). Sempre dal 2015 è consulente dell’Unione Europea e dell’ONU su progetti di sostenibilità ambientale, legata al riuso e riciclo dei rifiuti urbani.
Lei sembra il tipico esempio di “nemo propheta in patria”. Con un curriculum come il suo dovrebbe essere conteso e corteggiato da tutte le amministrazioni toscane. Invece lavora ormai da anni lontano dalla sua Regione. Come mai?
 “Da quando ho iniziato il mio impegno in campo ambientale, attorno ai 20 anni, ho sempre messo tanta passione per cercare di costruire percorsi di partecipazione, sostenibilità, trasparenza in tutti i contesti in cui mi sono impegnato, da quelli professionali a quelli associativi ed istituzionali, devo moltissimo alla mia terra perché mi ha dato l’opportunità di mettere in pratica molti dei miei ideali e di concretizzarli in risultati che tanti allora ritenevano impossibili da raggiungere. Mi dicevano che erano utopie. Oggi mi trovo a girare l’Italia e sono contento di cercare di alimentare percorsi di sostenibilità in altri territori, rafforzando la convinzione che ovunque sia possibile costruire ristati di eccellenza, basta la volontà. Se un giorno avrò modo di poter restituire anche nella mia regione un po’ dell’esperienza che sto acquisendo in altri contesti sarò senza dubbio felice e della cosa gioirebbe anche la mia famiglia…”.
Di sicuro saprà della possibilità- certezza- di costruzione di un nuovo inceneritore alle porte di Firenze, a Case Passerini, anche se molto osteggiato da una parte della sinistra toscana e dal movimento “Mamme No Inceneritore”. Come giudica quest’eventualità? La ritiene una scelta irreversibile tale da pregiudicare una futura, e augurabile, conversione alla politica del riciclo e del riuso dei rifiuti?
 “Girando l’Italia e a volte l’Europa ho avuto la fortuna di conoscere moltissime esperienze e ad oggi credo possiamo essere orgogliosi di avere in Italia una delle migliori aziende pubbliche di gestione dei rifiuti urbani a livello europeo. Mi riferisco a CONTARINA, l’azienda che serve circa 600 mila abitanti nell’area di Treviso e che, avendo raggiunto l’85% di raccolta differenziata sull’intero bacino vuole incrementare di un ulteriore 10% questo risultato entro i prossimi anni. Queste sono le sfide che secondo me servono al nostro paese e al nostro pianeta, non le scelte che poi di fatto, impediranno agli amministrazioni locali di essere così ambiziosi. Inevitabilmente, infatti, quel tipo di investimenti impiantistici sullo smaltimento costringe ad indirizzare gli scarti verso la combustione per molti anni. Rifiuti Zero è un cambio di paradigma senza il quale, ci dicono gli scienziati di tutto il mondo, termineremo presto le materie prime e la capacità del pianeta di assorbire i nostri esagerati impatti ambientali”.
 Cosa suggerisce, ammesso che lo voglia fare, agli amministratori della Piana fiorentina per cercare di alleggerire il carico di inquinamento che già grava su questo fazzoletto di terra, in previsione anche dell’ampliamento dell’aeroporto di Peretola? In quanto tempo è possibile organizzare e rendere efficace una politica di “Rifiuti Zero”?
“In questo campo volere è potere, un altro esempio positivo lo voglio prendere dal Sud: la città di Barletta, in Puglia, che con oltre 100 mila abitanti in un anno è passata da percentuali molto basse di raccolta differenziata a livelli oltre 75% grazie al Porta a porta. La volontà regola le scelte, in questo campo volere è potere, altrimenti a cosa servirebbero le istituzioni e la politica? Solo ad amministrare l’esistente senza guardare al futuro? Se fosse sempre stato così saremmo fermi all’età della pietra…”.
 Nel libro “L’Anticasta. L’Italia che funziona”, scritto con altri amministratori locali, ha affermato: “La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se fa crescere la democrazia ed il protagonismo delle comunità”. Dal suo punto di vista privilegiato di amministratore, crede che i cittadini siano pronti ad abbracciare una nuova forma mentis e un nuovo modus operandi pur di salvaguardare l’ambiente? E quanto invece lo sono i politici?
 “Anche in Sicilia, dove ho lavorato fino a pochi mesi fa, l’ultima regione italiana per livelli di raccolta differenziata, siamo riusciti a raggiungere il 75% di raccolta differenziata in alcuni quartieri di Messina e di Taormina confermando la mia convinzione che non esistono ostacoli insormontabili, geografici o culturali per raggiungere questi risultati, basta la volontà e la determinazione delle istituzioni e la volontà di queste di aprirsi alla partecipazione della cittadinanza”.
 Nel libro “Calendario della Fine del Mondo”, scritto con altri esperti di tematiche ambientali, ha commentato: “La strategia Rifiuti Zero rappresenta un exit strategy dalle logiche di smaltimento, per abbandonare il concetto del rifiuto, minimizzare il consumo di materia e considerarla tale anche post-consumo. Ambiente e politica rappresentano due beni comuni fondamentali”. Se da un lato questi sono concetti sempre più condivisi dalla società, non crede tuttavia che permangano ancora delle innumerevoli resistenze sul piano pratico? Spesso infatti la tutela ambientale cozza drammaticamente con l’idea di un certo tipo di progresso…
” Se il ruolo della politica è quello di proporre alla comunità modelli di futuro, credo che le istituzioni e le forze politiche debbano farsi carico, come avveniva anche qualche decennio fa, di un ruolo di dibattito, crescita culturale, formazione che è essenziale nella società. Non possiamo far tutti finta di non sentire quello che gli scienziati di tutto il mondo ci stanno dicendo da anni con allarmismo sempre crescente. Di questo passo apriremo gli occhi quando ormai è troppo tardi. Ma se vogliamo bene ai nostri figli e non vogliamo compromettere a loro e ai nostri nipoti la facoltà di vivere su questo pianeta dobbiamo fare una rivoluzione ecologica altrettanto forte come fu quella industriale. Solo se raccoglie questa sfida, io credo, la politica possa dare risposte alle sfide vere del nostro millennio. Sarebbe anche il modo migliore per rispondere alla crisi economica e superare paradigmi di una crescita svincolandoli all’aumento dello spreco di materie prime ed energia”.
Nel 2012 le fu assegnato il premio come “Personaggio Ambiente” dell’anno. In quell’occasione dedicò il premio a Dario Ciapetti, sindaco di Berlingo e coordinatore per il Nord dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, prematuramente scomparso e a cui è stato intitolato anche un premio. Nel suo Pantheon di riferimento- rispolverando un termine in voga qualche anno fa- chi mette insieme a Ciapetti? C’è posto anche per Alexander Langer?
 “Assolutamente sì, abbiamo avuto ed abbiamo grandi maestri dell’impegno civile ed ecologista in Italia, connettere le loro esperienze, imparando da ognuna le chiavi delle loro conquiste è essenziale per maturare consapevolezza e cercare di orientare al meglio il proprio impegno. Tra i maestri che non ci sono più voglio ricordare anche Danilo Dolci, che ha saputo unire all’impegno civile contro le mafie ed i soprusi un’azione educativa e pedagogica a cui hanno guardato da tutta Europa. Tra coloro che ancora possiamo avere la fortuna di incontrare voglio citare Francuccio Gesualdi, già allievo di Don Milani, e tra i primi che ha compreso l’importanza di connettere l’impegno locale ad analisi di problematiche globali su cui anche nel piccolo e nel locale è essenziale poter agire”.
 Lei è stato tra i principali promotori della proposta di legge RifiutiZero, approdata da qualche mese alla Commissione Ambiente della Camera, e ancora in fase di discussione. Ma qualora venisse approvata, quanto questa legge è attuabile vista l’attuale crisi delle casse degli enti locali?
 “La proposta di legge è consultabile sia sul sito della Camera che sul sito della campagna www.leggerifiutizero.iti. La legge prevede l’avvio di meccanismi di premialità e penalità per spingere tutte le amministrazioni locali a rispettare la legge (che obbliga a raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro la fine del 2012), così come ad incentivare, tramite facilitazioni fiscali, l’industria del riciclo che a sua volta serve per spingere le amministrazioni locali a dare maggiore economicità alle raccolte differenziate. Ci sono stati plausi, durante le prime audizioni, da tutti gli schieramenti politici, e speriamo davvero che la discussione possa approdare quanto prima alle camere perché il nostro paese ne avrebbe davvero tanto ed urgente bisogno”.
 Un’ultima domanda. Come s’immagina il futuro per sua figlia, e per tutti i bambini? Sarà un pianeta ambientalmente più attento e sensibile?
 “Per natura sono ottimista. Questo non vuol dire che non percepisca la gravità e la complessità della crisi ambientale che sempre più ci minaccia, così come la gravità del fatto che molti nei media, nella società civile, nella politica, nelle istituzioni ancora non ne comprendano la centralità. Ma sono sicuro che non possiamo più mettere la testa sotto la sabbia e per fortuna in ogni settore c’è chi, al di là degli interessi di parte, sta dimostrando l’importanza di lavorare su questi temi. Ad esempio nel settore dell’informazione grande è stato il successo di una trasmissione come Scala Mercalli sui media nazionali e proprio a inizio del prossimo anno inizierà una nuova serie e che, non a caso, tornerà ad affrontare la centralità della tematica del riciclo degli scarti che ogni giorno produciamo nei consumi e nelle attività produttive”.
foto: www.ecoo.it

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