Dal dirompente Decreto
legge “Sblocca Italia” alla sua approvazione in legge 133/2014 deriva l’attuale decreto
ministeriale che stabilisce la realizzazione di NOVE NUOVI IMPIANTI e SEI
NUOVE LINEE DI INCENERIMENTO in DIECI REGIONI del CENTRO – del SUD – delle
ISOLE, assentiti “in forza di legge” nella farsa inscenata nella conferenza
Stato - Regioni finita con la capitolazione quasi unanime dei governatori del
PD, salvo casi isolati.
Il principio autoritario fondamentale di questa legge, che
scavalca l’art. 117 della Costituzione in merito ai poteri di programmazione e
gestione delle Regioni, afferma che questi saranno “IMPIANTI STRATEGICI DI PREVALENTE INTERESSE NAZIONALE” e di fatto
sottratti alle previsioni dei Piani Regionali di gestione rifiuti.
A questo principio sono agganciati ovviamente altri aspetti
non meno preoccupanti, come la
riconversione obbligatoria da impianti di smaltimento ad impianti di “recupero
di energia” nonostante tale recupero sia insignificante e gonfiato con
fasulle formule moltiplicatrici, o come la
conseguente decadenza del limite regionale di conferimento di rifiuti che
potranno essere prodotti altrove ed inceneriti dappertutto.
Questo è il concetto
che il governo ha di “Economia Circolare”..... far “circolare” i rifiuti
indifferenziati senza limiti, bloccare l’avanzata della raccolta differenziata
di fatto, finanziare con ulteriori incentivazioni le lobby che stanno
accarezzando da anni l’idea di creare una Super-MultiUtility che gestisca
l’affare nazionale del secolo!
La legge Sblocca Italia non è notoriamente destinata solo al
“PIANO INCENERITORI”, ma ha come obiettivo fondamentale anche il “PIANO TRIVELLAZIONI” sia in mare che in
terra nonostante sia dimostrabile che tale attività non solo metta a
rischio l’equilibrio biologico marino con i “cannoni AIR GUN” ma mette a
rischio la stessa sopravvivenza della pesca e del turismo su cui si basa il
reddito delle popolazioni costiere.
Ma la legge Sblocca Italia non è un caso isolato dato che tra
gli atti autoritari di questo governo troviamo la cosiddetta riforma costituzione con la legge elettorale “ITALICUM” ed altro, la cosiddetta riforma della “BUONA SCUOLA” e la cosiddetta riforma del lavoro o “JOB ACT”, tutti atti che hanno
visto la nascita di grandi mobilitazioni popolari che stanno da mesi ragionando
sull’avvio di una STAGIONE REFERENDARIA GENERALE.
FACCIAMO APPELLO
pertanto a tutti i Movimenti – Associazioni – Reti – Comitati ed a tutti i
cittadini attivi, ai medici, ai giuristi, ai ricercatori che sostengono la
necessità di un PERCORSO ALTERNATIVO VERSO UNA VERA “ECONOMIA CIRCOLARE” a dare
con URGENZA la loro disponibilità per avviare entro FINE FEBBRAIO I PRIMI PASSI
di questa sfida e proporre tra gli altri previsti anche un quesito refendario
specifico contro le previsioni di potenziamento del parco inceneritori
nazionale, di cui i sottoscritti promotori hanno già verificato preliminare ed
opportuna FATTIBILITA’.
Il costituendo COMITATO
PROMOTORE REFERENDARIO:
Movimento Legge Rifiuti Zero, Cobas
nazionale, Ass. Cetri-Tires (Territorio Zero), Ass. Zero Waste Sardegna, Ass.
Zero Waste Lazio, Ass. Rifiuti Zero–Zero Waste Piemonte, Osservatorio Molisano
per la Legalità, Mamme per la Salute e per l’Ambiente ONLUS Venafro (IS),
Comitato Non Bruciamoci il Futuro Macomer (NU).
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