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  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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mercoledì 3 febbraio 2016

SCOPERTA PILLOLA ANTICONCEZIONALE PER I CINGHIALI: SANCIRA’ LA FINE DELLA CACCIA AGLI UNGULATI IN ITALIA?

Mentre in Regione si è appena votata la Proposta di Legge n.27/2016 "Legge obiettivo per la Gestione degli ungulati in Toscana modifiche alle LL.RR. 3/94 e 48/94", presentata da Remaschi e Velo del PD, lo stesso Remaschi a fine seduta tiene a sottolineare, oltre che a snocciolare dati sul costo per i danni all'agricoltura ecc, come a livello "mondiale" (addirittura mondiale!) non ci siano e non siano previsti SISTEMI CONTRACCETTIVI idonei a limitare il numero di questi animali.

STRANO!
Perchè sul sito della LAC (lega abolizione caccia -link non più attivo, la notizia la trovate su Geronimo QUI) leggiamo invece che è partita una sperimentazione in tal senso, nel Parco Regionale della Maremma:
"Mentre la stagione venatoria 2015/2016 sta ormai volgendo al termine, una notizia, che sta facendo il giro del web, potrebbe condizionare pesantemente il futuro stesso della caccia in Italia, specialmente di quella al cinghiale, che poi è quella praticata ormai dalla stragrande maggioranza dei cacciatori. Si tratta della sperimentazione, in atto nel Parco regionale della Maremma, di una pillola anticoncezionale, da destinarsi alla popolazione di cinghiale presente nell’area protetta. Il farmaco è stato scoperto e messo a punto da una ricercatrice italiana, Giovanna Massei, che lavora in Inghilterra, dove è stato già testato con ottimi risultati. La pillola verrà fatta assumere ai cinghiali mescolata al loro cibo, mediante degli appositi dispenser, che verranno posizionati in determinati punti all’interno del parco. Se, come i ricercatori ed i biologi sono convinti, la sperimentazione nel Parco della Maremma avrà effetto, determinando una drastica riduzione della riproduzione e quindi della popolazione dei cinghiali, allora la “cura” potrà essere applicata anche ad altre aree protette in Italia e, in prospettiva, estesa a tutto il territorio nazionale. E’ naturale, quindi, che se la pillola darà i risultati sperati, determinando nel giro di pochi anni una radicale diminuzione dei cinghiali sul territorio nazionale, con evidenti benefici sia per l’agricoltura che per la sicurezza stradale, a quel punto non avrà più senso praticare la caccia a questo animale. Anche perché, come è dimostrato indiscutibilmente dai dati scientifici e statistici forniti dall’ISPRA, la fortissima pressione venatoria degli ultimi decenni nei confronti di questa specie ha fatto sì che essa si riproducesse più volte nello stesso anno, ed in modo più prolifico, causando quindi un aumento esponenziale del numero dei cinghiali in Italia, ormai senza più alcun controllo! Si tratterà quindi di un banco di prova decisivo, soprattutto per i nostri politici ed amministratori, che dovranno assumersi le loro responsabilità e decidere da che parte stare: se dalla parte degli agricoltori e dei cittadini comuni, oppure dalla parte dei cacciatori, come finora hanno sempre fatto. Si capirà quindi, una volta per tutte, se la caccia al cinghiale in Italia sia stata finora una pratica necessaria per il contenimento dei cinghiali, o se invece, come pensiamo noi, sia stata fra le cause principali della loro proliferazione, apportando però in compenso dei grandi benefici economici agli stessi cacciatori, grazie alla vendita dei capi abbattuti ai ristoratori specializzati in cacciagione! Per quanto riguarda la Regione Marche, come LAC, chiediamo intanto che il farmaco venga immediatamente testato anche nel Parco nazionale dei Sibillini e nei Parchi regionali di Frasassi e Gola della Rossa e del Conero, ovvero in quelle aree protette dove da anni viene praticata la caccia di selezione al cinghiale." (FONTE)

Non ci rimane altro, visto che la legge è passata bocciando tutti gli emendamenti di SI e M5S che cercavano di contenere l'accanimento cruento verso questi animali, che attendere i risultati della sperimentazione in Maremma affinchè se ne possa prendere atto in futuro in quanto la Legge 27/2016 ha una valenza di 3 anni e quindi sarà possibile fare modifiche o altro (addirittura dopo il primo anno).
In questa attesa, a stagione venatoria chiusa, pubblichiamo anche gli incidenti accaduti in questi 4/5 mesi:

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