I verbali. Le comunicazioni tra l'ex ministra e Gemelli. Il consulente del Mise parla di embrionali ricatti al ministro delle Infrastrutture
di LEO AMATO e MARCO MENSURATIROMA L'emendamento "salva Total", quello attorno al quale ruota l'intera inchiesta della procura di Potenza, non è l'unico atto del Governo ad aver conosciuto una genesi anomala. Il "quartierino di furbetti", per usare un'espressione creata dalla stessa ex ministra Federica Guidi per definire il giro di potere e interessi che si era coagulato intorno al suo fidanzato, Gianluca Gemelli, aveva messo le mani su molti altri dossier.Gli aeroporti Toscani. Uno di questi dossier, si legge nelle carte, è quello legato "al presidente degli Aeroporti Toscani". È la stessa ministra a parlare con Gemelli dell'aiutino dato. Siamo a fine giugno 2015, di lì a pochi giorni Marco Carrai sarebbe diventato presidente della nuova società nata dalla fusione tra l'Aeroporto di Firenze di cui il presidente era, appunto, Carrai, e la Società Aeroporto Toscano di Pisa. Il 26 giugno, Gemelli manda un sms alla ministra Guidi. "Luglio sta per arrivare", scrive per ricordarle, in maniera un po' sbrigativa, dell'impegno da lei preso di incontrare il rappresentante di un'azienda "di interesse del Gemelli", la Trevi. La ministra al telefono replica: "Questa cosa mi mette in difficoltà". I due discutono. "Nel corso della lite - scrivono gli investigatori - Gemelli rinfaccia alla Guidi di essersi interessata per il presidente degli Aeroporti Toscani, mettendosi a sua completa disposizione, telefonando e presentandogli una società che copriva tratte aeree". "Per lui ti sei esposta, per me no".
"Non al telefono". A quel punto la Guidi sbotta: "Siamo sempre al telefono, e come al solito, telefoniamo pure, eh, Gianluca... telefoniamo... (...)... e telefoniamo...(...)... Ma non c'è. .. nulla di male, però, prima di tutto quello lì fa il Presidente degli aeroporti toscani e non fa. .(...)... ..come dire...eh no, fa il Presidente degli aeroporti toscani e sta parlando con uno che è il. ..inc. .. di una società che fa. ..tratte aeree...". Poi accenna al fatto che la questione riguardava Meridiana, compagnia che in quel periodo aveva una vertenza al ministero e che aveva fatto parte dell'azionariato dell'aeroporto fiorentino.
La legge navale. Un altro dossier in mano al "quartierino" era quello della Legge Navale. È il secondo filone dell'indagine, quello per il quale è stato indagato per abuso d'ufficio, insieme a Gemelli e a una pattuglia di "facilitatori" l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina. Secondo i pm De Giorgi si era molto speso a favore della legge per la sostituzione della flotta della Marina, uno stanziamento da 5,4 miliardi. E proprio grazie all'interessamento di Gemelli - rimediato per il tramite di Nicola Colicchi, lobbista ex Finmeccanica - aveva ottenuto dalla Guidi lo sblocco di quella legge. La cosa però, il 18 dicembre, s'incaglia. Colicchi chiede a Gemelli se può disturbare il capo di Gabinetto, Vito Cozzoli. E insiste: "Lascia perdere, veditela con Fede".
Gli sms della Guidi. Colicchi provvede. L'esito del contatto è descritto in uno scambio di sms tra Gemelli e Colicchi. "Ti ha risposto?"; "Sì, gentilissima, mi ha richiamato pure". Colicchi è così entusiasta che promette a Gemelli "un sommergibile come scorta" per quando sarebbe andato a fare le vacanze in barca. "Gentilissima ed efficientissima, complimenti", scrive poi Colicchi che poi riporta il testo di un sms del ministro. "Come Mise abbiamo dato parere favorevole, noi proviamo a spingerlo ma serve che sia anche il Mef a proporlo. Ho detto di provare ad inserirlo comunque ma sensibilizza anche il Mef". "Il Capo (De Giorgi, ndr) ti deve una statua!!!", dice Gemelli.
L'ammiraglio rimosso. Per sé, Gemelli vuole altro. Nel porto di Augusta, dove è interessato ad un pontile, c'è il responsabile del Comando Marittimo, l'ammiraglio Roberto Camerini, che rappresenta un ostacolo al suo business. E vuole farlo trasferire. "Portarlo a Taranto - scrive a Colicchi - non va bene perché avrebbe molta presa su Augusta... Deve andare da Roma in su...". Per Camerini, il "quartierino" aveva in mente la classica promozione con trasferimento. "Ti confermo l'amoveatur, Gianluca. L'amoveatur... Minchia sembro Lotito...". L'amoveatur però tarda. Il 3 dicembre Gemelli perde la pazienza: "Deve farlo domani, perché altrimenti è la seconda presa per il culo... e poi gli sms li mando al contrario". Dal 20 gennaio 2015, Camerini è a La Spezia.
Renzi, Lotti e il Gse. Agli atti c'è poi una intercettazione, sempre tra Gemelli e la Guidi in cui si capisce che la coppia aveva degli appetiti intorno alla Gestore Servizi Energetici S.p.A., una società per azioni, controllata dal Mef. È una delle poche intercettazioni interrotte da un omissis, il che lascia indovinare l'intenzione degli investigatori di fare ulteriori approfondimenti. È il 16 giugno 2015, a parlare è la Guidi. "Allora, io se riesco a mantenerlo, perché domani Renzi ha convocato una riunione alle otto a Palazzo Chigi... quella con Lotti di domani la devo riprogrammare, sperando di riuscire a metterla fra domani e giovedì... Quella roba lì, di cui abbiamo parlato, passa attraverso un'impostazione che finché non riesco a parlare con loro, con lui e con Claudio (De Vincenti, ndr). Non so che piega prenderà di tutto il mondo che ruota attorno alle società Gse (...). Perché non è una cosa che decido io autonomamente, se va avanti l'ipotesi di riorganizzazione sulla quale io ho fatto una proposta (...) si deciderà quali e quanti consigli rimarranno".
Le foto di Delrio. C'è infine traccia di un embrionale tentativo di ricatto ai danni del ministro Delrio (colpevole di voler "fare fuori" la Guidi) balenato per un istante nella mente di Valter Pastena, pensionato consulente piazzato al Mise da Gemelli. A Gemelli Pastena spiega: "Ti puoi togliere qualche sfizio... I Carabinieri (...) sono venuti a portarmi il regalo in ufficio (...) Usciranno le foto di Delrio a Cutro con i mafiosi...
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