Questo dossier – realizzato da perUnaltracittà come supplemento al #42 della Città invisibile e intitolato L’acqua sotto Firenze. Grande fragilità idrogeologica, grandi opere, grandi appetiti – è dedicato a Firenze e a chi non accetta che venga devastata in nome del profitto di pochi.
>>> Per stampare il pdf del dossier in formato A4 clicca qui
>>> Per leggere i singoli articoli vai in fondo a questo testo
>>> Per leggere i singoli articoli vai in fondo a questo testo
Scarica e stampa il pdf |
Abbiamo ancora negli occhi l’enorme voragine causata da una perdita dell’acquedotto che ha squarciato il Lungarno a due passi da Ponte Vecchio. Ancora una volta un disastro che poteva essere evitato. I fiorentini pagano la tariffa dell’acqua più alta d’Italia e vedono queste risorse sparire in profitti per i soci di Publiacqua spa. Il tutto in spregio al Referendum del 2011 che impedisce l’affidamento ai privati della gestione idrica del Paese. Tanti soldi – ora anche qualcuno tra i “dominanti” lo riconosce (ma dove era in questi anni?) – che invece andrebbero destinati alla manutenzione e all’ammodernamento della rete.
La partita non è limitata solo alle sorti dell’acquedotto. Altre devastazioni ci attendono se non saremo in grado di fermare gli scavi degli inutili e costosissimi tunnel per l’Alta velocità ferroviaria e per la tranvia sotto il centro, per l’enorme cassone sotterraneo da adibire a centro commerciale e alla stazione Av, per la nuova pista di Peretola, le nuove autostrade di cemento che ospitano torrenti come il Mugnone, i parcheggi interrati voluti dal sindaco Nardella. Tutte opere che impattano enormemente sull’equilibrio idrogeologico e che hanno un senso solo nella logica dello sfruttamento neoliberista della città, frutto da spremere e sacrificare sull’altare dello “sviluppo”, che ormai sappiamo essere l’arricchimento di pochi ai danni dell’interesse di tutti.
Molte delle cose che troverete scritte risalgono indietro negli anni, frutto di analisi e studio di persone esperte e prive di connivenze con il potere. Critiche e proposte censurate spesso dal pubblico dibattito per volere della politica e di un’economia che influenzano la stampa embedded [come abbiamo scritto qui http://goo.gl/v0FHlg].
Leggete e condividete questo dossier realizzato in tre parti. E insieme contribuiamo a sostenere i tanti soggetti attivi che si battono per la tutela del territorio e di chi lo abita e per un’inversione di tendenza nelle scelte urbanistiche e ambientali.
Nessun commento:
Posta un commento