Associazione Ambientalista a carattere volontario ed apartitica, che si configura quale associazione di fatto. Essa non ha alcuna finalità di lucro. L’area di svolgimento delle attività dell’Associazione è delimitata ai comuni della Valdisieve.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

mercoledì 30 dicembre 2020

Tramvia Linea 3.2.1: l’Arpat rileva criticità (in particolare su inquinamento acustico, vibrazioni,campi elettromagnetici) e auspica una procedura V.I.A.

 La lettera di Paolo Celebre al Corriere Fiorentino del 23 dicembre (ad oggi inedita). Tramvia Linea 3.2.1: l’Arpat rileva criticità (in particolare su inquinamento acustico, vibrazioni,campi elettromagnetici) e auspica una procedura V.I.A.

Egregio Direttore, 

proprio mentre la riapertura dei cantieri tranviari in piena pandemia sta già producendo i suoi effetti negativi sulla mobilità e sulla vivibilità cittadina, si viene a conoscenza di un documento dell’Agenzia per l’Ambiente della Regione Toscana che fa ulteriore chiarezza sulle conseguenze delle nuove tramvie fiorentine. 

Si tratta dell’ultimo contributo tecnico fornito dall’ARPAT nell’ambito della Procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale) della Linea 3.2.1 per Bagno a Ripoli, il quale boccia nettamente l’infrastruttura sotto il profilo dell’inquinamento acustico, delle vibrazioni e dei campi elettromagnetici. L’elenco delle criticità del progetto, così come le reticenti risposte del proponente alle ripetute richieste di integrazione, sarebbe lungo. 

Basti qui ricordare la non sufficiente verifica del rumore nei tratti in curva di piazza Donatello, di piazza Piave o nella svolta fra il Lungarno Colombo e il ponte Da Verrazzano, oltre alle inattendibili stime dell’impatto acustico del deposito collocato nel Piano di Ripoli. Ugualmente sottostimato appare il rumore prodotto dal traffico su gomma sommato a quello della tramvia lungo i Viali, ma anche in alcune strade collaterali, come ad esempio via Masaccio. 

Scarsa anche l’attenzione a limitare l’accesso e impedire la permanenza di persone in prossimità delle sottostazioni elettriche che punteggiano il percorso, assicurando la protezione dai campi elettromagnetici. Del resto analoghe ’non risposte’ a fondate e molteplici osservazioni avevano ricevuto l’estate scorsa cittadini, associazioni e forze politiche di opposizione nello stesso procedimento. 

Alla fine, esprimendo una valutazione negativa, ARPAT indica un lungo elenco di condizioni per mitigare gli impatti, presentandole come prescrizioni per il progetto esecutivo, precisando comunque che anche la loro adozione integrale non garantirà il rispetto completo delle tutele di legge a favore della popolazione. Tanto che nelle conclusioni l’ Agenzia continua a chiedere la V.I.A. 

Tutto ciò però non ha disturbato più di tanto l’Autorità competente/proponente, cioè lo stesso Comune che, forte dei pareri positivi di altri Enti, nella deliberazione di Giunta comunale del 20 ottobre scorso ha escluso la V.I.A. per la tratta Libertà-Bagno a Ripoli, convertendo il giudizio di ARPAT in prescrizioni da ottemperare in fase di progetto esecutivo. 

Un gioco delle parti ben collaudato per spianare la strada ad un progetto voluto a tutti i costi, anche se mai valutato e mai veramente conosciuto dalla città. Complice di ciò anche la legge regionale 10/2010 (Norme in materia di valutazione ambientale), soprattutto dopo il drastico ridimensionamento dei poteri delle province, precedentemente competenti per le infrastrutture tranviarie. 

Secondo quella legge il soggetto proponente può anche coincidere con l’autorità competente a condizione che chi presenta il progetto abbia, nell’amministrazione, un ruolo diverso da chi sarà chiamato a valutarlo. Così in questo caso il proponente (la Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità del Comune) presenta il progetto all’Autorità competente (la Giunta Comunale) la quale lo approva senza passare dal Consiglio e rinviando beffardamente alla successiva fase autorizzativa la soluzione dei problemi rilevati in fase di “screening”. 

In tal modo si può aggirare qualsiasi processo partecipativo, qualsiasi discussione politica e valutazione strategica ed ambientale. E’ anche così che continua a procedere a Firenze un programma infrastrutturale vecchio di 15 anni, mai valutato e mai riesaminato alla luce di epocali cambiamenti nel campo della mobilità e delle mutate condizioni economiche e sanitarie in corso. In questo modo però l’emergenza tranviaria diventa anche un’emergenza democratica. 

Paolo Celebre

FONTE: https://italianostrafirenze.wordpress.com/2020/12/30/gli-interventi-di-paolo-celebre-tramvia-linea-3-2-1-e-di-maurizio-da-re-il-destino-dei-12-15-miliardi-della-quota-parte-toscana-del-recovery-fund/

Nessun commento:

Posta un commento