Caro Presidente, proprio nell’agosto 2005 la Giunta Regionale approvò una delibera di impegno (riconfermata poi in sede di PRS) che stabiliva IL RAGGIUNGIMENTO DI UNA RIDUZIONE DEL 15% DEI RIFIUTI PRODOTTI IN TOSCANA ENTRO IL 2010 ( con dato di riferimento al 2003) ED IL RAGGIUNGIMENTO DI UNA RD PARI AD ALMENO IL 55% sempre entro tale data.
e dopo quattro anni siamo a
CHIEDERTI CONTO DEL LORO MANCATO RAGGIUNGIMENTO
. Infatti, mentre si
avvicina la scadenza del Tuo mandato prevista per la prossima primavera, la Toscana non solo non
fa registrare significative riduzioni della mole dei rifiuti prodotti, che comunque tendono a calare
per effetto automatico della “crisi dei consumi” ( e non certo per effetto di mirate iniziative rivolte
allo scopo come invece sta avvenendo il altre Regioni Italiane come in Piemonte ed in Sardegna),
MA LE STESSE PRESTAZIONI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA RIMANGONO “AL
PALO”, BEN LUNGI DAGLI OBIETTIVI CARTACEI FISSATI ED ANCHE DAI MINIMI DI
LEGGE PREVISTI DALLA NORMATIVANAZIONALE. I dati parlano chiaro e provengono non
ancora da “fonte ufficiale ARRR” ma dal Premio Riciclone 2009 ( assegnato nel luglio scorso) che
impietosamente “fotografa” una situazioni delle RD toscane del 2008 BLOCCATA praticamente a
tre anni fa quando il risultato raggiungeva il 30%. Dai dati delle prestazioni dei capoluoghi si evince
questa “mediocrità patologica”di cui il ceto amministrativo toscano ( al contrario molto attivo a
tentar di promuovere l’incenerimento)
DEVE RENDER CONTO. NESSUN CAPOLUOGO DI
PROVINCIA RAGGIUNGE IL 45% DI RD
contrariamente a quanto prevede la normativa
nazionale per il 2008: LUCCA 44%, LIVORNO 36.4%, PRATO 38,6%, SIENA 41,8%,
FIRENZE 34,3%, PISA 32,8%, GROSSETO 30%, PISTOIA 33,1%, AREZZO 27,8%, MASSA
23,6%. Nonostante l’aggiunta discutibile di punti percentuali di RD da parte del sistema di
conteggio ARRR ( per l’autocompostaggio che invece non vengono considerati dalle valutazioni del
Premio Riciclone e da quelle dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti) sono solo 23 ( su 287 e cioè l’8%
del totale) i Comuni toscani che hanno raggiunto e superato il 45% di RD e sono
prevalentemente distribuiti nella Provincia di Lucca dove fortissime sono state le lotte contro gli
inceneritori ( e contro i commissariamenti regionali). Perché questo “FIASCO” che non può esser
certo camuffato con servizi televisivi fuorvianti ( vedi quello recentemente diffuso da TELE 37) che
evitando accuratamente di dire che a parte qualche Comune della Lucchesia come CAPANNORI,
VILLA BASILICA E PORCARI e di MONTESPERTOLI (FI) NESSUN ALTRO COMUNE
TOSCANO E’ ENTRATO NELLA “TOP TEEN” DEI COMUNI RICICLONI; questo “servizio”
ha invece enfatizzato il “premio di consolazione” assegnato da COMIECO alla Toscana per aver
recuperato la più alta quantità di carta da macero ( grazie tante è a Lucca in Toscana il maggior polo
cartario!) . Marche, Abruzzo, Sardegna, Campania ( si’: proprio la Campania con 61 Comuni sopra
il 45% di RD!) hanno fatto meglio della Toscana. La SARDEGNA dal 2003 al 2008 è passata dal
3% di RD al 38% mentre la Toscana che nel 2003 era praticamente al 30% li’ è rimasta! I
motivi di questo FLOP sono da ricercarsi NELLA MANCATA ATTUAZIONE DELLE BUONE
PRATICHE A PARTIRE DALLA APPLICAZIONE DEL PORTA A PORTA. Laddove il porta a
porta è partito ( sempre osteggiato dalle BUROCRAZIE BEN PAGATE DI CISPEL E DI GRAN
PARTE DEL CETO AMMINISTRATIVO TOSCANO) i risultati in termini di riduzione sono stati
eclatanti. A PORCARI I RIFIUTI SONO DIMINUITI DEL 20%, a CAPANNORI del 10%, cosi’
come a MONTESPERTOLI e a VILLA BASILICA e i risultati delle RD SONO GIA’ OGGI BEN
OLTRE IL 55%. E di fronte a questi dati LE VERE RESPONSABILITA’ DEVONO
EMERGERE, tanto più che saranno nuovamente i cittadini a pagare con la tariffa gli
AUMENTI PREVISTI PER IL MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI
LEGGE PER LA RD. DI FRONTE ALLA EVIDENZE NUMERICHE DEL FALLIMENTO
NON E’ PIU’ ACCETTABILE IL “GIOCHETTO” (tanto caro all’assessore BRAMERINI) DI
“CAMBIAR DISCORSO” alimentando il “terrore” delle discariche in esaurimento ( per forza: non
c’è alcun intervento serio per limitare “gli smaltimenti”!) . E POICHE’ I DELUDENTI DATI
NUMERICI DI CUI SOPRA NON SONO IL PRODOTTO DELLA “SFORTUNA” OCCORRE
INDIVIDUARE LE RADICI DELLA “PATOLOGIA” PER AVVIARE UN’EFFICACE
TERAPIA . Qualche suggerimento in questa direzione ci permettiamo di dartelo: FINCHE’ CI
SARA’ UN PERSONAGGIO COME DE GIROLAMO A DIRIGERE CISPEL che svolge la
propria funzione, a quanto sembra dai suoi comunicati, CONTRO IL RICICLAGGIO per
giustificare anche in un momento in cui i rifiuti calano IL MASSIVO RICORSO
ALL’INCENERIMENTO la nostra Regione non AVRA’ FUTURO NELLA PROMOZIONE
DELLE BUONE PRATICHE. E’ L’ORA CHE DE GIROLAMO SE NE VADA! Lo sviluppo
del riciclaggio ( e del compostaggio) ha bisogno di una nuova classe di amministratori appassionati
e competenti attenti alla innovazione” e consapevoli che il “valore aggiunto” delle “buone
pratiche” risiede proprio nel coinvolgimento attivo delle popolazioni e comunità ( e non con il
ricorso alle “tecnologie complesse”) che quasi sempre gli amministratori toscani percepiscono come
un ostacolo ed una controparte.
Ti suggeriamo anche di APRIRE UNO SPAZIO DI CONFRONTO VERO
su questi punti
ORGANIZZANDO ENTRO L’ANNO, UNA CONFERENZA REGIONALE PARTECIPATA
ED APERTA
in cui fare il punto della situazione senza reticenze e con spirito autocritico per
avviare
UN NUOVO CICLO VIRTUOSO. Se ciò avverrà non mancherà il nostro contributo
positivo confermando ancora una volta che il nostro SCOPO PREVALENTE NON E’ QUELLO
DI DIRE DEI NO MA QUELLO DI CONTRIBUIRE AD AVVIARE CONCRETE E
VANTAGGIOSE ( per tutti) ALTERNATIVE.
Fiduciosi in una tua cortese risposta porgiamo distinti saluti. LA REDAZIONE DI AMBIENTEFUTURO NEWS. fonte: http://ambientefuturo.org/
Nessun commento:
Posta un commento