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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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sabato 12 settembre 2015

LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PAOLA GAZZOLO

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Margherita Bologna, esperta di tecnologie Tmb (Trattamento meccanico biologico) all'Assessore all'Ambiente della Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo. Di seguito il testo integrale della lettera.

In riferimento alle sue dichiarazioni alla stampa del giorno 8 settembre 2015, mi permetto di ricordarle che ci sono due diverse modalità  di  opporsi alla costruzione di 12 nuovi  inceneritori e  “spingere il Governo verso l'economia circolare".
Un percorso, suggerito dai comitati  Rifiuti Zero della nostra Regione, che per superare inceneritori e discariche prevede la crescita della raccolta differenziata, la riduzione dei rifiuti prodotti  e l'aumento di quelli avviati al riciclo. 
L’altro,  del quale si è detta  affascinata  nel colloquio  avvenuto con la sottoscritta il giorno 3 settembre scorso, consiste nella proposta di realizzare nuovi  impianti  dedicati per trattare le diverse tipologie di rifiuti,  compresi gli indifferenziati  e, volendo, anche i rifiuti pericolosi, ed  è contenuta nel  progetto denominato “Riciclo Totale”.
La prima strategia porta al superamento di inceneritori e discariche in un tempo indefinito (chissà quando?) tant’ è  che nell’attesa di approvare il Piano Regionale dei Rifiuti,  la nostra Regione  prova ad autorizzare l’ampliamento della discarica di Tre Monti nell’Imolese che Le ho decisamente contestato nel nostro ultimo colloquio.
L’altra strategia,  attenzionata  dalla Commissione Europea nel  luglio di quest’anno,  è capace di risolvere  in soli due anni di tempo l’annoso problema della gestione dei rifiuti per tutte le regioni d’Italia perché elimina  tutte le discariche  senza la necessità di costruire nuovi inceneritori.
Per di più,  preme per la dismissione  degli inceneritori esistenti nella nostra regione  mentre  di fatto la Regione procrastina nel tempo  lo spegnimento dei due previsti dal Piano (Ravenna e Piacenza), accogliendo le richieste della controparte che li vorrebbero spenti al 2020.
Lei ha dichiarato alla stampa  che l’obiettivo del nuovo Piano regionale dei rifiuti dell’ Emilia Romagna, che sarà approvato entro fine mese,  è di portare entro cinque anni la differenziata al 70%, riducendo la produzione dei rifiuti di un quarto.  E lo fa prevedendo nel Piano l’eliminazione di  tutta l’impiantistica di trattamento meccanico-biologico (tmb) che attualmente tratta i rifiuti indifferenziati,  perché tali impianti  consumerebbero  più  energia rispetto alla materia recuperata,  quando sa bene che è sufficiente aggiungere in coda  una nuova tecnologia per rovesciare il rapporto energia consumata/ materia prodotta .
A questo riguardo vorrei farle osservare che se nella nostra Regione l’obiettivo del 70 % di raccolta differenziata in cinque anni non venisse raggiunto, quei rifiuti sarebbero un grosso regalo per gli inceneritori esistenti.
Poiché  è  sua  intenzione   proporre il  modello Emilia Romagna a tutte le  regioni d’Italia, che pure hanno  livelli di raccolta differenziata molto diversi,  Le faccio presente che proporre  una trasformazione radicale a territori che non sono mai stati virtuosi  per svariati motivi, non è  una scelta realistica.
L’obiettivo dell’economia circolare  può  diventare  una strategia nazionale  purché  sia  perseguito  attuando  scelte che non dipendono dalla virtuosità dei territori o dei  loro amministratori come vuole la strategia  “Rifiuti Zero”,  ma con una proposta che ha delle potenzialità  intrinseche autonome perché basata su nuovi impianti  che richiedono solo di essere realizzati. La differenza tra i due percorsi è tutta qui: Rifiuti Zero al 2020 o chissà quando,  “Riciclo Totale” subito.

(esperta tecnologie tmb)
  
Riccione, 9 settembre 2015

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