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lunedì 2 marzo 2015

INCENERITORE S. ZENO: Dati allarmanti per la salute dei cittadini, impensabile aumentare potenza dell’impianto

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INCENERITORE S. ZENO: Dati allarmanti per la salute dei cittadini, impensabile aumentare potenza dell’impianto








Sono stati presentati stamattina i risultati dello studio di coorte residenziale nell’area di San Zeno, quella adiacente all’inceneritore: dati molto preoccupanti che rivelano eccessi di ospedalizzazioni e una mortalità più alta della media in quell’area per malattie cardiovascolari, malattie ischemiche, respiratori e leucemie. Dati che vengono ignorati da AISA.
L’obiettivo dello studio era la valutazione dell’impatto di salute associabile all’esposizione a emissioni prodotte dall’inceneritore AISA tenendo conto sia di altre fonti di emissioni sia di fattori socio-economici. In estrema sintesi si evidenziano eccessi di ospedalizzazione: per le malattie cardiovascolari e per malattie urinarie soprattutto per le donne. Si è evidenziato un eccesso di mortalità generale per malattie cardiovascolari (soprattutto negli uomini); malattie ischemiche; malattie respiratorie; leucemie per soggetti esposti. Si evidenziano eccessi per le nascite pretermine e per i nati per età gestazionale.
«È evidente che le criticità sono molto importanti – spiega Gianni Mori, consigliere comunale di Insieme Possiamo –  e che la zona presenta compromissioni notevoli da un punto di vista sanitario. È impensabile andare ad aumentare la potenza dell’inceneritore da 40.000 ton.  attuali a 55.000 ton., come ipotizzato nel piano provinciale dei rifiuti, adottato in Provincia»
Bisogna invece lavorare per chiudere l’inceneritore nei tempi più brevi possibili. Insieme Possiamo indica in 36/48 mesi questa possibilità e la declina nel suo programma per le elezione amministrative della città di Arezzo.
La ciliegina nella torta  è che AISA, proprietaria dell’inceneritore, in un comunicato ufficiale dichiara testualmente: “lo studio non ha evidenziato un aumento di frequenza di ricoveri per malattie ischemiche e malattie respiratorie acute nella coorte degli esposti”.
Insieme Possiamo chiede ad AISA di smentire questa notizia che non trova riscontro nei report ufficiali dello studio.

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