Va beh, ci sa che stavolta ci tocca partire spiegando il titolo. Ora, l’argomento è il rapporto Unesco sul sopralluogo relativo al centro storico di Firenze compiuto nello scorso maggio 2017 di cui si parla tanto (in parecchi casi a sproposito) in questi giorni. L’Unesco è l’Unesco, un’agenzia dell’ONU che si occupa di educazione, di scienza e di cultura (e se ne volete sapere
di più, ve la cercate su Wikipedia); nessuno è Nardella, che o non legge i documenti o, se li legge, non li capisce; e centomila sono le cazzate che sono state dette al proposito.
Cominciamo dal simpatico Nardella, che ormai sembra diventato un tuttologo (riprendiamo il virgolettato dalla Nazione del 4 novembre u.s.) e che dice: “Ieri ho sentito il ministro Galletti cui ho riferito del rapporto ufficiale Unesco che dà parere favorevole alla realizzazione della nuova pista dell’aeroporto. Il ministro acquisirà il documento e lo trasmetterà alla commissione VIA, che ormai è in dirittura d’arrivo”. Ce ne sarebbero altre nel prosieguo del virgolettato ma non vogliamo infierire troppo. E cominciamo con le cazzate.
Ora l’Unesco, che si occupa di educazione e di cultura, non è che possa entrare nelle valutazioni tecniche del progetto dell’aeroporto; altrimenti non sarebbe l’Unesco, ma l’Icao.
L’unica cosa che l’Unesco voleva valutare era l’impatto dell’aeroporto sul Valore Universale (OUV, che è uno standard Unesco) del centro storico di Firenze, che è appunto stato dichiarato dall’Unesco medesimo patrimonio dell’umanità. Altro l’Unesco non può valutare. Se, per dire, il Fosso Reale non si può spostare, o se la nuova pista mette in zone di rischio non solo idrogeologico, ma di impatto diretto, complessi edilizi come il Polo Scientifico e la Scuola Marescialli (qualcuno ricorderà il fuoripista avvenuto a Orio al Senio ad agosto 2016. Ecco, se fosse avvenuto un incidente simile con la nuova pista con atterraggio dalla direttrice Prato, il velivolo si sarebbe schiantato direttamente sulla Scuola dei Marescialli), non è che la cosa la valuti l’Unesco. Ma la commissione di VIA sì. Quindi non si comprende che cosa Nardella la mandi a fare a Galletti. O meglio, si capisce se si legge attentamente il virgolettato: Nardella è convinto che il rapporto Unesco sia un “parere favorevole alla realizzazione della nuova pista”. Parere che l’Unesco non può dare, istituzionalmente non può dare; e anche se lo desse, non varrebbe più dell’opinione del portiere di casa nostra. Lo vedete che i documenti Nardella o non li legge o non li capisce?
Infatti il rapporto Unesco dice altro: dice che il Valore Universale del centro storico di Firenze non diminuirà a causa della pista. E si capisce: non è che la vogliano fare in piazza del Duomo.
Ce la vogliono ficcare in gola a noi, disgraziati della Piana. Ma a noi l’Unesco non ci tutela: non abbiamo Valore Universale, non valiamo un cazzo. E infatti l’Unesco si disinteressa parecchio dell’aeroporto: in 60 pagine di rapporto, ce n’è soltanto una e abbastanza striminzita sull’argomento. Ovviamente l’Unesco valuta altro: valuta il potenziale pericolo per il Valoroso (Universalmente) Centro Storico costituto dall’arrivo di ulteriori, fameliche masse di turisti –quelle che Nardella vuole cacciare dal sagrato di Santa Croce a sistolate (a pensarci bene, visto i crolli che succedono a Santa Croce, forse è meglio. Però allora che cosa li volete far venire a fare?). Cambierà il numero e il tipo di visitatore della città, bela il rapporto. Questa è l’unica preoccupazione espressa; del resto, non gliene frega niente. Che cosa se ne farà la commissione di VIA di un rapporto così, viste le problematiche tecniche che ci sono sul tappeto e che finora hanno impedito la pubblicazione del decreto ministeriale? La VIA è scaduta ad aprile 2016, e a memoria nostra è l’unica volta che un procedimento di VIA ha ritardato così tanto, segno che qualche problema c’è, e pure grosso… Ma Nardella è convinto che la VIA sia in dirittura d’arrivo. Ce lo aveva detto anche a settembre, e anche l’anno scorso ma fa niente. Sarà il magico apporto dell’Unesco che la sospinge… come se il rapporto Unesco facesse sparire le prescrizioni avanzate dalla commissione di VIA.
Però… un momento… nel rapporto Unesco c’è qualcosa in più. Secondo il rapporto la nuova pista non causerà danni al Valore Universale (si è capito) ma anche appresterà modesti miglioramenti perché sarà evitato il sorvolo della città. E questo, all’Unesco chi gliel’ha detto?
Per caso l’Unesco se l’è bevuta la faccenda che gli atterraggi avverranno solo con avvicinamento dalla direttrice di Prato? Perché se atterrano con direttrice da Firenze, sorvolano il Centro Storico Valoroso di sicuro. E in effetti sono i dati stessi di Toscana Aeroporti che riportano un numero di atterraggi previsti da Firenze. Ma ci sa tanto che a quelli dell’Unesco non glielo ha detto nessuno. E in effetti, chi doveva dirgliela questa cosa? I Comitati che hanno seccato davanti al TAR la variante al PIT e che hanno reso tanto penoso il percorso davanti alla commissione di VIA con le loro osservazioni critiche? Certo, questi potevano dirglielo. Ma a quelli dell’Unesco i Comitati, con i loro tecnici, non glieli hanno fatti nemmeno vedere in fotografia . Basta vedere la lista delle organizzazioni non governative invitate al confronto di maggio 2017 allegata al rapporto: non c’è nessuno di quei Comitati. In compenso c’è, in bonis, una task force di Toscana Aeroporti, capitanata da Lorenzo Tenerani.
Chi segue i nostri post sa già chi sia costui. Capito ora l’Unesco le informazioni da chi le ha avute?
In conclusione: che vale il rapporto Unesco ai fini della decisione sulla Valutazione di Impatto Ambientale di questo progetto aeroportuale dissennato? Lo capite che si discute da giorni di centomila cazzate, e che tutti quelli che straparlano il documento non l’hanno nemmeno aperto? E non è che sia una faccenda nuova; è da sempre che su questa vicenda c’è una disinformazione tanto completa quanto voluta, perché recuperare e controllare i documenti non sarebbe per nulla difficile: se ci riusciamo noi…
Per cui facciamo una cosa: noi il rapporto Unesco lo pubblichiamo sul nostro sito, così vi
potete fare un’idea precisa e lo può leggere persino Nardella. Ci dispiace che sia in inglese (sai com’è, è sempre una agenzia ONU). Però coraggio, Nardie, lo puoi fare uno sforzo. Se poi hai bisogno di una mano, ti puoi rivolgere a noi: una mano te la diamo sicuro. E anche più d’una.
di più, ve la cercate su Wikipedia); nessuno è Nardella, che o non legge i documenti o, se li legge, non li capisce; e centomila sono le cazzate che sono state dette al proposito.
Cominciamo dal simpatico Nardella, che ormai sembra diventato un tuttologo (riprendiamo il virgolettato dalla Nazione del 4 novembre u.s.) e che dice: “Ieri ho sentito il ministro Galletti cui ho riferito del rapporto ufficiale Unesco che dà parere favorevole alla realizzazione della nuova pista dell’aeroporto. Il ministro acquisirà il documento e lo trasmetterà alla commissione VIA, che ormai è in dirittura d’arrivo”. Ce ne sarebbero altre nel prosieguo del virgolettato ma non vogliamo infierire troppo. E cominciamo con le cazzate.
Ora l’Unesco, che si occupa di educazione e di cultura, non è che possa entrare nelle valutazioni tecniche del progetto dell’aeroporto; altrimenti non sarebbe l’Unesco, ma l’Icao.
L’unica cosa che l’Unesco voleva valutare era l’impatto dell’aeroporto sul Valore Universale (OUV, che è uno standard Unesco) del centro storico di Firenze, che è appunto stato dichiarato dall’Unesco medesimo patrimonio dell’umanità. Altro l’Unesco non può valutare. Se, per dire, il Fosso Reale non si può spostare, o se la nuova pista mette in zone di rischio non solo idrogeologico, ma di impatto diretto, complessi edilizi come il Polo Scientifico e la Scuola Marescialli (qualcuno ricorderà il fuoripista avvenuto a Orio al Senio ad agosto 2016. Ecco, se fosse avvenuto un incidente simile con la nuova pista con atterraggio dalla direttrice Prato, il velivolo si sarebbe schiantato direttamente sulla Scuola dei Marescialli), non è che la cosa la valuti l’Unesco. Ma la commissione di VIA sì. Quindi non si comprende che cosa Nardella la mandi a fare a Galletti. O meglio, si capisce se si legge attentamente il virgolettato: Nardella è convinto che il rapporto Unesco sia un “parere favorevole alla realizzazione della nuova pista”. Parere che l’Unesco non può dare, istituzionalmente non può dare; e anche se lo desse, non varrebbe più dell’opinione del portiere di casa nostra. Lo vedete che i documenti Nardella o non li legge o non li capisce?
Infatti il rapporto Unesco dice altro: dice che il Valore Universale del centro storico di Firenze non diminuirà a causa della pista. E si capisce: non è che la vogliano fare in piazza del Duomo.
Ce la vogliono ficcare in gola a noi, disgraziati della Piana. Ma a noi l’Unesco non ci tutela: non abbiamo Valore Universale, non valiamo un cazzo. E infatti l’Unesco si disinteressa parecchio dell’aeroporto: in 60 pagine di rapporto, ce n’è soltanto una e abbastanza striminzita sull’argomento. Ovviamente l’Unesco valuta altro: valuta il potenziale pericolo per il Valoroso (Universalmente) Centro Storico costituto dall’arrivo di ulteriori, fameliche masse di turisti –quelle che Nardella vuole cacciare dal sagrato di Santa Croce a sistolate (a pensarci bene, visto i crolli che succedono a Santa Croce, forse è meglio. Però allora che cosa li volete far venire a fare?). Cambierà il numero e il tipo di visitatore della città, bela il rapporto. Questa è l’unica preoccupazione espressa; del resto, non gliene frega niente. Che cosa se ne farà la commissione di VIA di un rapporto così, viste le problematiche tecniche che ci sono sul tappeto e che finora hanno impedito la pubblicazione del decreto ministeriale? La VIA è scaduta ad aprile 2016, e a memoria nostra è l’unica volta che un procedimento di VIA ha ritardato così tanto, segno che qualche problema c’è, e pure grosso… Ma Nardella è convinto che la VIA sia in dirittura d’arrivo. Ce lo aveva detto anche a settembre, e anche l’anno scorso ma fa niente. Sarà il magico apporto dell’Unesco che la sospinge… come se il rapporto Unesco facesse sparire le prescrizioni avanzate dalla commissione di VIA.
Però… un momento… nel rapporto Unesco c’è qualcosa in più. Secondo il rapporto la nuova pista non causerà danni al Valore Universale (si è capito) ma anche appresterà modesti miglioramenti perché sarà evitato il sorvolo della città. E questo, all’Unesco chi gliel’ha detto?
Per caso l’Unesco se l’è bevuta la faccenda che gli atterraggi avverranno solo con avvicinamento dalla direttrice di Prato? Perché se atterrano con direttrice da Firenze, sorvolano il Centro Storico Valoroso di sicuro. E in effetti sono i dati stessi di Toscana Aeroporti che riportano un numero di atterraggi previsti da Firenze. Ma ci sa tanto che a quelli dell’Unesco non glielo ha detto nessuno. E in effetti, chi doveva dirgliela questa cosa? I Comitati che hanno seccato davanti al TAR la variante al PIT e che hanno reso tanto penoso il percorso davanti alla commissione di VIA con le loro osservazioni critiche? Certo, questi potevano dirglielo. Ma a quelli dell’Unesco i Comitati, con i loro tecnici, non glieli hanno fatti nemmeno vedere in fotografia . Basta vedere la lista delle organizzazioni non governative invitate al confronto di maggio 2017 allegata al rapporto: non c’è nessuno di quei Comitati. In compenso c’è, in bonis, una task force di Toscana Aeroporti, capitanata da Lorenzo Tenerani.
Chi segue i nostri post sa già chi sia costui. Capito ora l’Unesco le informazioni da chi le ha avute?
In conclusione: che vale il rapporto Unesco ai fini della decisione sulla Valutazione di Impatto Ambientale di questo progetto aeroportuale dissennato? Lo capite che si discute da giorni di centomila cazzate, e che tutti quelli che straparlano il documento non l’hanno nemmeno aperto? E non è che sia una faccenda nuova; è da sempre che su questa vicenda c’è una disinformazione tanto completa quanto voluta, perché recuperare e controllare i documenti non sarebbe per nulla difficile: se ci riusciamo noi…
Per cui facciamo una cosa: noi il rapporto Unesco lo pubblichiamo sul nostro sito, così vi
potete fare un’idea precisa e lo può leggere persino Nardella. Ci dispiace che sia in inglese (sai com’è, è sempre una agenzia ONU). Però coraggio, Nardie, lo puoi fare uno sforzo. Se poi hai bisogno di una mano, ti puoi rivolgere a noi: una mano te la diamo sicuro. E anche più d’una.
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